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Salvatore Gotta

Salvatore Gotta nasce a Montalto Dora il 18/05/1887, a Locana frequenta la scuola elementare del capoluogo. Ancora giovanotto ritorna da Montepiano, frazione di Locana, a Montalto Dora a causa del lavoro paterno che era pretore presso il tribunale di Ivrea. Le vacanze però le trascorreva nella sua amata Locana. Scrisse molte opere,di cui il capolavoro, per fama e sensibilità, è senz'altro "Il piccolo alpino". Alcuni dei suoi romanzi sono ambientati a Locana come: "Il volto del mio Paese". Scrisse romanzi storici come "Ottocento", che ebbe anche una versione televisiva. Con il successo acquistò una villa a Portofino dove visse fino alla morte, avvenuta nel 1976.
In occasione del suo ottantesimo compleanno fu invitato a Locana e grandiosamente festeggiato. Il Sindaco di allora Dr. Corrado Aimone , con una solenne cerimonia , il 20 agosto 1967, lo nominò "cittadino onorario di Locana", e gli offrì una targa ricordo dell'occasione. Gli alunni della scuola elementare recitarono in suo onore e la maestra Amelia Bonomo fece scrivere alla lavagna "Salvatore Gotta, alunno della classe prima di Locana".

Giovanni Domenico Serra

Per gli amici era Giuvanin il Prufessur, ma sempre con grande deferenza, nulla sapevano dell'onomastica, sapevano solamente che lui aveva fatto qualcosa di grande. In Romania venne nominato Cavaliere Ufficiale della Corona di Romania. Accademico Onorario dell'Accademia Lunigianese di Scienze 'Giovanni Cappellini'. Delegato per l'Italia del Comitato internazionale delle Scienza Onomastiche. Membro del Comitato Direttivo del Centro Nazionale di Studi sull'alto Medioevo. Commendatore dell'ordine Alfonso X. Membro corrispondente dell'Accademia Spoletina. Membro straniero della R. Società di Scienza e Lettere di Goteborg. Accademico titolare dell'Accademia del Mediterraneo. Nel 1956 viene nominato membro Onorario dell'Accademia Svedese Gustavo Adolfo, assegnatrice del premio Nobel. Il 1 giugno 1957, per festeggiare il cinquantennio di attività nel campo degli studi linguistici, u gruppo di professori dell'università di Napoli, si propongono di pubblicare in onore dell'illustre Maestro una silloge (raccolta antologica di brani o di testi).

Giovanni Domenico Serra nasce a Locana il 4 agosto 1885. Il padre si chiamava Celestino ed era originario di Netro; la madre Maria Cotellero nativa di Locana, insegnò per molti anni nelle scuole elementari e, in riconoscenza dei suoi meriti, le venne attribuita la medaglia dei Benemeriti della cultura. A Locana Giandomenico frequenta solo le scuole elementari, poiché per il prosieguo degli studi si trasferisce a Torino. A 15 anni si presenta come privatista al Liceo-ginnasio Cavour. Un anno dopo dall'improvvisa perdita del padre, Giandomenico si ritrova ad essere capo di una famiglia composta da quattro fratelli ancora molto piccoli e deve in qualche modo aiutare la madre e, per questo motivo, è costretto ad abbondare gli studi e ad adattarsi a qualsiasi tipo di lavoro. Conosce Piero Martinetti, insegnate di filosofia al Liceo Botta di Ivrea e di lì a poco professore onorario all'Università di Milano. Giandomenico frequenta per un periodo il Liceo Botta di Ivrea, consegue il diploma magistrale e ottiene un posto di maestro a Biella. Ma le sue aspirazioni lo portano ai prediletti studi sul linguaggio. Il prof. Arrò rimase talmente affascinato dalle capacità del giovane, che fece pubblicare a sue spese uno studio sulla 'Genesi della lingua'. Lo convince infine ad abbandonare il Politecnico e a passare alla Facoltà di lettere. Per aiutarlo concretamente gli procura un incarico di precettore per il figlio dell'ambasciatore italiano in Olanda e per due anni il Serra soggiornò all'Aia. Conseguita la laurea nel 1912 presso l'Università di Torino si reca con una borsa di studi in Svizzera a frequentare un corso di perfezionamento con il prof. Jaberg, uno dei più noti glottologi europei. Allo scoppio della prima guerra mondiale viene chiamato alle armi come ufficiale di artiglieria. Finita la guerra è insegnante di ruolo presso l'Istituto tecnico di Novara, viene chiamato a ricoprire la cattedra di lingua e letteratura italiana all'Università di Cluji, in Romania. Qui vi rimane per vent'anni e pone le basi della sua notorietà europea, pubblicando i primi importanti studi su riviste specializzate romene, italiane, francesi, tedesche e partecipando a numerosi Congressi Internazionali. A cura dell'Università di Cluji viene pubblicato uno degli studi più noti e tuttora ricordati: il 'Contributo toponomastico alla teoria della continuità nel Medioevo delle comunità romane e preromane nell'Italia superiore'. Sempre a Cluji nel 1927 esce uno studio fondamentale no solo per la toponomastica ma soprattutto per la storia canavesana, il 'Contributo toponomastico alla descrizione delle vie romane e romee nel Canavese'. Il Serra, attraverso un esame minuzioso dei nomi di luogo e di persona che compaiono in documenti canavesani apparsi tra il 1000 e il 1500, riesca a ricostruire il percorso delle molte strade romane e medioevali che solcavano la nostra terra. Nel 1939 decide di ritornare in patria e vince la cattedra di glottologia all'Università di Cagliari. Qui rimane per quattordici anni, proseguendo i suoi studi di onomastica e toponomastica. Nel 1944, su invito dell'amico e arciprete di Locana Don Macario, collabora al "Bollettino Parrocchiale" di Locana. Nel 1953 il Consiglio di facoltà dell'Università di Napoli, con voto unanime, lo chiama a ricoprire la prestigiosa cattedra di glottologia. L'elenco degli incarichi prestigiosi ricoperti dal Serra è lungo, tra cui possiamo ricordare: fu delegato italiano nel Comitato internazionale delle scienza onomastiche, accademico di antichi e insigni istituti a Spoleto, Barcellona, Goteborg, Bucarest e membro dell'Accademia svedese 'Gustavo Adolfo'. Inoltre, molte sono le onorificenze straniere e italiane che gli sono state conferite; tra cui la medaglia d'oro dei benemeriti della cultura e della scuola. La morte lo coglie improvvisamente al suo tavolo di lavoro, a Napoli, la sera del 23 febbraio 1958. Per sua precisa volontà il corpo riposa nel cimitero di Locana. Giandomenico Serra fu uno specialista nello studio dei nomi di luogo (toponomastica) e dei nomi di persona (onomastica). I Greci conoscevano in origine solo il nome individuale, cui si aggiunsero il patronimico, il nome del padre, l'etnico, cioè il nome del luogo di provenienza. Il sistema onomastico romano, si articolava in tre nomi: il primo nome, corrispondente al nomadi battesimo dei cristiani, il nome indicante l'appartenenza ad una determinata gens ed infine il cognome, ossia un vero e proprio soprannome. A Locana mancava il nome gentilizio. Le lingue europee moderne presentano oggi un sistema fondato sul nome individuale seguito dal cognome famigliare. Per quanto riguarda la toponomastica da ricordare due termini: toponimico significante la denominazione di una persona costituita dal nome proprio e dal nome del luogo da cui proviene.

Giacomo Vernetti

Con testamento olografo il cav. Giacomo Vernetti istituì, il 30 novembre 1885, il poi detto 'Ospedale Vernetti'. Il ricovero funziona dal 1° gennaio del 1894 ed è stato eretto in Enti morali con Regio Decreto il 25 agosto del 1889. Inizialmente era annesso un reparto 'Poveri Vecchi' per gli anziani più bisognosi, ora il reparto si è trasformato in una Casa di riposo. Sono stati eseguite altre due costruzioni della capienza complessiva di 74 posti letto, molti ospiti non sono autosufficienti. Il cav. Vernetti, imprenditore della borgata Gurgo, istituì l'ospedale e la casa di riposo pensando agli anziani bisognosi e senza proventi. Così stabilì che gli ospiti pagassero una retta minima, compensabile dalle offerte, dalle donazioni e dai lasciti della popolazione. Fu un vero benefattore per il nostro paese e riposa in una tomba onoraria nel cimitero del capoluogo.

Gio Battista Contratto

Giovan Battista Contratto, canavesano di Locana, nato nel 1789, sembrava destinato come tanti altri giovani della Valle dell'Orco a diventare calderaio (come il padre) oppure spazzacamino, mestiere che a quei tempi era specialità quasi obbligatoria dei ragazzi di quelle parti. Egli, invece, riuscì a forzare il suo destino, eluse tali diffusi mestieri, scese nella piana, valicò il Po, si stabilì fra le belle colline di Canelli. E a poco a poco lui e i suoi discendenti, per primo suo figlio Giuseppe, detto il 'Gran Pin', si innamorarono delle viti e dell'uva, si fecero ammaliare dal mosto biondo del Moscato e diventarono commercianti e produttori di vini. Hanno vinto premi e conquistato mercati in tutto il mondo; hanno prodotto spumanti e liquori, vermouth e grappa, il loro nome ogni anno su più di un milione di etichette ed è conosciuto dappertutto dove ci sono gli amanti del buon vino. Giovanni Battista Contratto, detto 'camulun', perché aveva il viso butterato dal vaiolo, divise con il fratello, nel 1824, i pochi beni. Domenico dunque sarebbe rimasti in valle, avrebbe tenuto la casa di Locana e la proprietà della Val Soana; avrebbe continuato a lavorare il ferro e il rame. Giovanni Battista, invece, preso qualche soldo, si sarebbe trasferito altrove, pur continuando a vendere i prodotti del fratello. Infatti Giovanni Battista aveva scelto di andare a Canelli. Qui comprò una casetta ed aprì una ferramenta. Ebbe un figlio, Giovanni e poco dopo, nel 1830, un altro maschio Giuseppe, quello che sarebbe diventato il 'Gran Pin', il primo dei Contratto a occuparsi davvero di vino. Il commercio di vino di Giuseppe divenne azienda vera e propria nel 1867. Nel 1913, i vini di Contratto entrano nelle cantine della Real Casa di Savoia, Alberto diventa fornitore ufficiale di re Vittorio Emanuele III e viene nominato Grand'Ufficiale della Corona d'Italia. Nel 1932, i Contratto hanno l'idea di lanciare per l'America un vermouth 'non alcolico': è il periodo del proibizionismo, quindi l'alcool è al bando, ma gli americani non vogliono rinunciare al bicchierino. Alberto Contratto muore nel 1954, ha 86 anni. Negli ultimi anni trascorreva lunghi periodi a Bordighera, oppure saliva in Valle dell'Orco, a Locana, a Ceresole,' A Ceresole abitava all'albergo Levanna, e la camera che gli era riservata era conosciuta come la 'camera del commendator Contratto'. Ora il titolare dell'azienda è il dottor Alberto. Nato nel 1930, cento anni dopo il bisnonno Giuseppe.

Modesto Contratto

È stato un importante vescovo. Nato a Locana nel 1791. Muore nel 1867.

Giovanni Giorgis

Originario delle Praie, governatore dello Stato del Wjoming (USA). Venuto in Italia nel 1953 per una missione politica, volle rivedere la borgata e la casa che gli diede i natali. Successivamente inviò dei doni a detta borgata.

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