Gli Spazzacamini o "Borna" hanno origine nella seconda metà dell'Ottocento.
Nella Valle Orco provenivano dal territorio compreso tra Noasca e Locana. Si spostavano tra Novembre e Maggio, in piccoli gruppi composti da un capo, il Pudròc, e da uno o più ragazzi, i Gògn, in genere di 6 - 7 anni, a cui toccava la parte più ingrata e faticosa del lavoro: con la loro corporatura minuta venivano sospinti su per la canna fumaria che dovevano accuratamente scrostare dalla fuliggine. Si dirigevano in pianura, verso il mare o al di là delle Alpi, in Francia. Mentre alle donne e ai vecchi restava il compito di mandare avanti, in loro assenza, il lavoro dei campi e il bestiame.
bimbo spazzacamino
Lo Spazzacamino indossava "lu gich", un giubbotto con il colletto alla russa, alto e ben aderente, e una camicia di tela ben chiusa ai polsi in modo da non far entrare la fuliggine (sùsi) durante la pulizia del camino/fornello (bòrna). Sul lato della giacca era cucita una specie di tasca a cui appendere la raspa. I calzoni (tàiras) erano generalmente di velluto, irrobustiti da toppe sulle ginocchia. Le scarpe avevano una robusta tomaia in pelle; venivano tolte durante la pulizia del camino. Un tascapane accompagnava sempre lo Spazzacamino nei suoi spostamenti. Altro dettaglio importante era il "bartun", si metteva sulla testa durante la pulizia del camino (era un berretto di tela a forma di sacchetto che consentiva di respirare senza ingoiare troppa fuliggine). Per finire, ogni Spazzacamino aveva un numero identificativo, portato sempre ben in vista; fino alla fine dell'Ottocento era fissato sul cappello (tòpe), nel Novecento sulla camicia.
bimbo spazzacamino
Lo Spazzacamino indossava "lu gich", un giubbotto con il colletto alla russa, alto e ben aderente, e una camicia di tela ben chiusa ai polsi in modo da non far entrare la fuliggine (sùsi) durante la pulizia del camino/fornello (bòrna). Sul lato della giacca era cucita una specie di tasca a cui appendere la raspa. I calzoni (tàiras) erano generalmente di velluto, irrobustiti da toppe sulle ginocchia. Le scarpe avevano una robusta tomaia in pelle; venivano tolte durante la pulizia del camino. Un tascapane accompagnava sempre lo Spazzacamino nei suoi spostamenti. Altro dettaglio importante era il "bartun", si metteva sulla testa durante la pulizia del camino (era un berretto di tela a forma di sacchetto che consentiva di respirare senza ingoiare troppa fuliggine). Per finire, ogni Spazzacamino aveva un numero identificativo, portato sempre ben in vista; fino alla fine dell'Ottocento era fissato sul cappello (tòpe), nel Novecento sulla camicia.